Una breve puntualizzazione relativa alla missiva del rappresentante del sindacato "FP Cgil", pubblicata sulla Libertà il 6 gennaio 2021, in merito al ruolo degli educatori socio assistenziali e di altri operatori (non dipendenti del Ministero dell'Istruzione). Il rappresentante "FP Cgil" prendeva spunto da una nostra precedente lettera relativa a un episodio, su cui indaga la magistratura, avvenuto in Val Tidone:
noi abbiamo semplicemente voluto ribadire che la persona coinvolta nella vicenda, alla quale auguriamo di poter risolvere nel migliore dei modi la grana giudiziaria, non svolge la professione di insegnante, ovvero non ha l'onere di essere un pubblico ufficiale, come molti avevano creduto. Tutto qui. Nulla abbiamo contro chi non è un nostro collega, ognuno svolge la sua attività e merita il rispetto dovuto, ci mancherebbe. Quanto al ruolo del personale educativo, è opportuno ricordare che una qualifica con questa denominazione è prevista anche nei ruoli della Scuola Statale ma è una "nicchia": il Ministero dell'Istruzione l'assegna solo ai Convitti Nazionali e agli Educantati, la Gilda si è sempre battuta affinchè questi colleghi fossero annoverati tra i docenti e per adesso è così, non solo per quanto riguarda i titoli, ma anche per le modalità di reclutamento, le graduatorie, le mansioni specifiche (ivi compresa l'appartenenza agli organi collegiali) e la titolarità sulle classi, tranne che per qualche aspetto tecnico assai specifico. Nel territorio di competenza dell'Ufficio Scolastico di Parma e Piacenza, questo profilo professionale viene assegnato solo al Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma e molti di quei nostri colleghi fanno parte proprio della Gilda.