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primaria vigolzoneDopo aver letto dei motivi relativi alla legittima richiesta di iscrivere i loro bambini in una classe a “tempo pieno” della scuola primaria, avanzata da varie famiglie che risiedono nel Comune di Vigolzone, come sempre facciamo in questi casi, vorremmo puntualizzare che tale tipologia di modello scolastico afferisce ad una precisa scelta di tipo didattico-pedagogica, sulla base dell’offerta formativa deliberata dagli organi collegiali dei singoli Istituti scolastici Statali, ciò non ha alcuna attinenza con i servizi di intrattenimento degli infanti che per loro natura riguardano altri tipi settori diversi dalla docenza:

avere il “tempo pieno” significa ottenere i docenti necessari per aumentare le ore di lezione delle varie discipline e non altro. In molti contesti si chiede il “tempo pieno” perché i genitori hanno ovvie difficoltà a conciliare gli orari di lavoro con l’assistenza dei figli, in tali casi oltre a una pur legittima richiesta di un numero maggiore di ore lezione nelle scuole Statali (“tempo pieno”) che afferisce all’attività dei docenti, dovrebbe essere considerata anche la possibilità di attività extracuriculari di competenza di enti diversi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito che vengono organizzate, solitamente dai Comuni (ma possono farlo anche altri soggetti pubblici e/o privati volendo), per far fronte alle necessità dei genitori che lavorano, i quali potrebbero avere necessità non di più ore di scuola a “tempo pieno”, ma di baby sitter, educatori, animatori ecc… Tali attività di intrattenimento in molti contesti avvengono negli stessi edifici scolastici che ospitano le Scuole Statali per mera praticità: il proprietario degli immobili quasi sempre è lo stesso ente locale che facilmente si accorda con l'amministrazione scolastica Statale locataria per una proficua organizzazione Ciò per significare che il “tempo pieno” scolastico che si traduce in più ore di lezione non coincide con l’intrattenimento in attesa che i genitori rientrino dal lavoro.