Già nel 2014 e nel 2015 i docenti di Parma e provincia avevano detto no a variazioni dell’organizzazione scolastica per risparmiare sulle bollette del gas, allora come oggi la richiesta veniva da qualche ente locale proprietario degli edifici in cui sono locate le scuole statali:
fu avviata un’intensa campagna di consultazione negli istituti interessati (all’epoca solo quelli superiori), in tutti i contesti i docenti bocciarono l’idea che anche adesso proviene da persone che non sono del mestiere. A quanto pare, recentemente, qualcuno ha sostenuto che "sindaci e dirigenti scolastici potranno seguire in merito le linee guida della conferenza dei Sindaci”, a molti sfugge che l'orario di funzionamento delle scuole non compete nè agli uni e nè agli altri ma al Consiglio d'Istituto che è un organo elettivo, i cui componenti spesso ricevono numeri di suffragi più alti di quelli di tanti amministratori locali.