La situazione è drammaticamente semplice e se la politica vuole può risolverla , l’organico viene concesso dagli organi centrali e distribuito su base provinciale, successivamente secondo i parametri delle iscrizioni ripartito dall’Ufficio Scolastico Territoriale ai vari Istituti di Scuola Statale:
tutto ciò è frutto dei tagli indiscriminati fatti all’organico dei docenti, per mero motivo di spesa pubblica, perpetrato dalla politica “finanziaria” che tutti i governi (di tutte le parti politiche!) hanno attuato o mantenuto in danno dell’Istruzione almeno dal 2008 a oggi.
Siccome Il Ministero dell’Istruzione (oggi anche del Merito) quando si tratta di decisioni che comportano maggiore spesa pubblica rispetto al budget previsto non è autonomo ma di fatto commissariato, perchè soggetto al placet del Ministero dell’Economia o dei suoi organi periferici (a seconda del livello decisionale) è opportuno che i partiti predispongano una norma che preveda delle deroghe ad hoc, ciò se proprio non si vuole ripristinare a livello generale quanto la scuola aveva già nei decenni scorsi.
Ciò compete ai parlamentari e al governo (ai rappresentanti dei partiti di maggioranza) e non ad altri, riteniamo che in quella direzione che ogni corpo rappresentativo (noi compresi) interessato al territorio deve spingere.
Un’altra azione più farraginosa sarebbe quella do impugnare al Tar, ove tecnicamente possibile, la futura distribuzione degli organici con l’obiettivo che il giudice “in nome del popolo italiano” ordini di non ridurli, il caso della scuola di Gropparello può essere un esempio che talvolta questa opzione risolve il problema seppur amaramente.