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infanziaCome avviene nel resto d’Italia anche Parma soffre della mancanza di scuole dell’infanzia sufficienti ad accogliere tutti gli alunni, in tutti questi anni nessuna forza politica si è preoccupata di pretendere dal Ministero dell’Istruzione e del Merito l’aumento delle sezioni per i più piccoli negli Istituti Statali presenti in città, come se quelli che una volta venivano chiamati asili dovrebbero essere per forza solo comunali o peggio gestiti da privati.

Nella città di Parma c'è uno scarso numero di sezioni di scuola materna Statale, la presenza di centinaia bambini in lista d’attesa per qualche operatore non statale è l’occasione di vedere incrementato il proprio business, un commercio che si basa sulla necessità di bambini e famiglie. La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, chiede pubblicamente alle forze politiche e ai loro esponenti locali, di tutti i partiti, a fare pressing sui propri riferimenti romani affinché si aumenti il numero di sezioni presso gli Istituti Comprensivi e la Direzione Didattica già esistenti a Parma. I politici parmigiani otterrebbero anche un ritorno “numerico” che a loro dovrebbe interessare pure dal punto vista dei consensi: la soluzione di un problema per centinaia di famiglie e la stabilizzazione di un numero considerevole di maestre e maestri presenti nelle graduatorie della Scuola Statale. Intanto, proprio nei giorni scorsi, i proprietari delle scuole dell’infanzia parmensi non statali hanno ricevuto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito un ennesimo contributo “poggia” di complessivi 200,000 euro.