Vorremmo esprimere piena condivisione rispetto a quanto affermato dalla collega Lisa Guglielmetti in merito alla vicenda che riguarda il plesso scolastico di Quarto, purtroppo non è noto ai più ma da qualche giorno è ufficiale che tale “punto di erogazione” come viene definito nel freddo gergo della burocrazia, salvo novità improvvise, dal prossimo anno scolastico non sarà più operativo.
La notizia è stata ufficializzata proprio venerdì 21 aprile alla compagine sindacale dalla sede locale del Ministero dell’Istruzione e del Merito per le province di Parma e Piacenza (l’ex provveditorato), i parametri numerici definiti per legge dalla politica non permettono ai funzionari locali di operare scelte di altro tipo L’unica soluzione, che spetta alla politica, sarebbe quella di cambiare le regole che negli ultimi 15 anni sono state confermate da tutti i partiti, di varia tendenza, che si sono alternate alla guida del Paese. Dopo questa grave perdita sarebbe altrettanto grave se la politica, a livello locale, affidasse ad operatori privati una sede scolastica soppressa affinchè qualcuno possa procacciare clientela a pagamento laddove c’era un presidio di libera scuola Statale, reclutando addetti con inquadramenti decisamente più svantaggiosi. La scelta politica relativa alla destinazione futura dell’immobile spetta all’ente che ne è proprietario, trattandosi un edificio di scuola primaria dovrebbe essere del Comune, auspichiamo che nessun privato possa essere agevolato dalla chiusura di una scuola che era di tutti ledendo ancor di più quello che è l’assetto dell’Istituto Comprensivo di Gossolengo – Rivergaro “rubandogli” gli alunni. Le colleghe e i colleghi del Plesso di Quarto sono da sempre noti per aver qualificato la loro attività professionale secondo un proficuo principio di libertà dell’insegnamento che, oltre alla libera determinazione costituzionalmente garantita ad ogni docente (art. 33 Costituzione), si esplica anche attraverso scelte che nelle scuole Statali per legge vengono democraticamente deliberate dal Collegio dei Docenti, dal Consiglio d’Istituto e dai Consigli di Classe/interclasse, una “libertà” e una compartecipazione tale che in ambiti estranei a quello Statale non pare sia codificata da norme specifiche.