Non riusciremo mai ad accettare come professionisti e come cittadini elettori che i corpi rappresentativi dei docenti piacentini siano del tutto estromessi da qualsivoglia interlocuzione relativa al trasloco nei container per due anni dei Licei Colombini e Respighi, come se la scuola la facessero gli altri e non gli insegnanti le cui rappresentanze non vengono ritenute degne di attenzione.
Dopo aver cercato inutilmente un minimo di colloquio con la compagine politico amministrativa che guida la Provincia di Piacenza, che non fa mistero di non ritenere i rappresentanti del corpo docente suoi interlocutori e senza che nessuna autorità scolastica, a qualsiasi livello, si sia mai premurata di informare compiutamente le rappresentanze elette del comparto Istruzione e ricerca, adesso arriva l’ennesimo schiaffo:
senza alcuna comunicazione ufficiale e solo per caso veniamo a sapere che il prossimo collegio dei docenti del Liceo Colombini sarà ospitato al “Marconi”, il 16 giugno, perché tra una quindicina di giorni la scuola inizierà ad essere un cantiere e tutto il lavoro si dovrebbe svolgere in dei contaniner. Questo nuovo assetto non è nemmeno agganciato alla contrattazione d’Istituto, a Liceo Colombini è eletta anche una rappresentante Gilda, la prof.ssa Giusy Cesura, che diversamente da altri si è rifiutata di apporre la propria firma alla contrattazione integrativa.
La Gilda degli Insegnanti facendo riferimento al fatto che l’attuale vertice della provincia appartiene al Partito Democratico, aveva segnalato questo sconcio comportamento anche alla segreteria provinciale del partito e alla segretaria nazionale on. Schlein, almeno per sapere se quanto avviene a Piacenza è coerente con la linea politica del partito ma nemmeno da loro è mai giunta risposta.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma fa anche sapere che:
“Siamo in contatto con alcuni consulenti per verificare se vi sono iniziative legalmente possibili sul piano tecnico – continua - relativamente al piano politico le migliaia di docenti che lavorano in Provincia di Piacenza, le cui rappresentanze sono letteralmente prese a pesci in faccia, alla prossima scadenza elettorale utile, le elezioni europee, certamente terranno ben presente l’esplicito comportamento, in questo caso assai offensivo, che sta avendo la parte politica alla quale appartengono Presidente e Assessore provinciale all’Istruzione – conclude - questi dirigenti politici sono lontanissimi dal concetto di confronto democratico, del resto cosa ci si può aspettare da queste forze politiche, nessuna di esse all’ultima tornata di elezioni comunali, qui nel piacentino, è stata in grado di presentare il proprio simbolo, sono lontane dai cittadini e si divertono a mortificare le rappresentanze degli insegnanti, ove possibile dovremo passare alla carta bollata”.