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La FGU-Gilda degli Insegnanti esprime comprensione per le iniziative di protesta degli studenti contro l'applicazione della legge 107/15 in merito alla cosiddetta "alternanza scuola-lavoro".

La Gilda fin dal primo momento ha criticato aspramente le norme inserite nella Buona Scuola che prevedevano obblighi quantitativi di ore di alternanza scuola-lavoro non compatibili con gli assetti dell'offerta formativa del triennio degli istituti secondari di secondo grado. La Gilda non è aprioristicamente contro esperienze di alternanza che abbiano caratteristiche di qualità e di reale arricchimento formativo e culturale degli studenti, ma ritiene che in questi primi anni l'alternanza si sia dimostrata spesso una inutile perdita di tempo per docenti e studenti e , in alcuni casi, addirittura una forma di sfruttamento del lavoro giovanile.

Troppe risorse sono state spese per una esperienza che deve essere complessivamente rivista (100 milioni annui, ma si pensi anche alle migliaia di ore che i docenti devono perdere per organizzare l'alternanza e ai tanti docenti "potenziati" che invece di andare in classe ad insegnare fanno gli impiegati per organizzare i rapporti con le imprese).

In questo senso la Gilda ribadisce il suo sostegno alla protesta degli studenti chiedendo una radicale revisione delle legge 107/15 anche in merito alle parti inerenti le esperienze di alternanza scuola-lavoro.