In questi primi giorni dell’anno scolastico la Gilda degli Insegnanti ha rilevato che nella maggioranza degli Istituti scolastici delle province di Parma e Piacenza numerosi dirigenti scolastici stanno omettendo di pubblicare le relative graduatorie d’Istituto dei docenti, da esse vengono reclutati i supplenti per le assenze “brevi” (tra queste sono classificate anche quelle per maternità e i congedi per la nascita di bimbi).
Sono tanti i dirigenti scolastici che provvedono a convocare i sostituti senza esporre le graduatorie e rendere noto il nome del docente individuato con relativo punteggio, si tratta di un comportamento che calpesta qualsivoglia principio di legalità e di trasparenza amministrativa, non sappiamo se si tratta di sciatteria, malafede o incapacità funzionale nell’adempiere alle proprie mansioni. La gravissima situazione di opacità è stata segnalata con un esposto notificato al direttore scolastico dell’Emilia Romagna e a quello territoriale delle province di Parma e Piacenza, la Gilda degli Insegnanti, tramite il coordinatore Salvatore Pizzo, non solo ha sollecitato il livello regionale del Ministero dell’istruzione e del Merito, competente disciplinarmente per quanto riguarda i dirigenti scolastici, ad avviare le azioni più opportune per sanzionare questi dipendenti che imbarazzano l’Amministrazione e creano difficoltà al corpo docente ma ha anche precisato che nelle situazioni limite si riserva di denunciare alla Procura della Repubblica le persone responsabili per “rifiuto di atti d’ufficio”, un reato che per fattispecie di questo genere prevede anche la reclusione fino a 1 anno. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, precisa anche: “Il neo direttore territoriale purtroppo non ha delega per agire con superiorità gerarchica nei confronti dei dirigenti scolastici, li dovrebbe gestire, coordinare e attenzionare qualche soggetto che sta a Bologna ma e da anni che chiediamo uno spoils system, purtroppo cambiano i governi ma in certe posizioni nulla muta, ci aspettavamo che Lega e Fratelli d'Italia cambiassero qualcosa rispetto a quando il settore era guidato da un esponente Pd”